TERAMO – La Corte Costituzionale boccia l’abolizione delle Province. “Sono le scorciatoie a generare costi impropri e il caos amministrativo: la vera questione è la riforma dello Stato è quella della Pubblica Amministrazione e l’abolizione delle Province non avrebbe risolto né l’uno né l’altro” così il presidente Valter Catarra commenta la sentenza che ha bocciato sia l’articolo del decreto salva-Italia che trasformava le amministrazioni provinciali in organismi di secondo livello sia gli articoli spending review che disponevano la cancellazione di quelle con meno di 350mila abitanti e un’estensione di 2.500 chilometri quadrati, dichiarandoli inconstituzionali. Nel merito, Catarra sottolinea l’impegno in prima linea della Provincia di Teramo contro ambedue i provvedimenti assunti dall’allora Governo Monti: “Semplicemente, come abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi, anche quelle Europee, non si poteva fare: non si possono cancellare enti elettivi per Decreto, un esecutivo non può rimandare a casa eletti dal popolo. Due anni di caos e di questi i cittadini non avevano davvero bisogno: non ci dimentichiamo che sulla base di presupposti completamente incostituzionali alle Province sono stati soldi risorse per investimenti e servizi e che questo ha avuto effetti devastanti sul sistema impresa e su quello del welfare”.Sono “doppiamente soddisfatto – dichiara ancora il presidente della Provincia di Teramo che due mesi fa ha vinto anche la battaglia contro il Ministero dell’Interno e quello delle Finanze vedendosi accolto un decreto ingiuntivo contro il Governo per circa 15 milioni di euro per debito pregressi nei confronti dell’ente: “come politico perché i tanto invocati tecnici si sono rivelati estremamente superficiali e fallaci, come semplice cittadino perché da subito mi sono opposto a scelte frettolose e demagogiche che sapevo non avrebbero migliorato affatto né la nostra democrazia nè avrebbero comportato alcun benificio per i cittadini”. Soddisfazione ha espresso anche l’associazione Teramo Nostra, impegnata in numerose battaglie a sostegno delle Province. L’associazione ha ribadito che se le Province vanno davvero riformate per tagliare la spesa pubblica, allora vanno abolite tutte, con una seria Riforma Costituzionale in Parlamento, evitando cosi i dannosi e scellerati accorpamenti che tanto caos hanno generato in tutto il Paese. Ci auguriamo altresì, che insieme all’eliminazione di tutte le Province, vengano accorpati i numerosi Ministeri nazionali e vengano drasticamente ridotti i costosi apparati burocratici dello Stato con il taglio dei tanti dirigenti ai vari livelli, che costano da soli come un intero Consiglio Provinciale.
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